martedì 9 settembre 2008

Frottage ullalà.

Nome poco invitante per una cosa da fare sotto le lenzuola, vero? Ricorda tanto "frattaglie", il che mi fa immaginare scene decisamente più pulp che bon-ton. In ogni caso vi starete chiedendo di quale misteriosa pratica si tratti: non è altro che lo "sfregamento delle parti intime con il proprio partner", che provoca solo "remote possibilità di gravidanza". Remote, credo io, quando la possibilità che dallo sfregamento non si passi a qualcosa di più concreto nel giro di tre minuti. Ma si sa, de gustibus...
La cosa inquietante di questa pratica è che porta lo stesso nome di una tecnica pittorica basata sempre sul principio dello "sfregamento": si appoggia un foglio sopra un oggetto poi si passa il colore per ricalcarlo (chi non lo ha fatto alle elementari?). Ora il dubbio è: l'arte pittorica ha preso spunto dall'ars amatoria o viceversa? Ai posteri l'ardua sentenza.

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3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Non facciamo gli ignari, si sa benissimo che sarà stata una mezza orgia in un atlier pieno di colori lasciati incautamente aperti ad aver dato il nome allo stile pittorico...adesso ti fa un po' più senso pensare alle tue operuccie delle scuole elementari e a chissà come li dipingevano sti quadri....
Vi scrivo dalla cripta, ma attorno a domani dovrei risorgere (volevo fare una battuta sulle tre marie, ma forse è troppo blesfema).

10 settembre 2008 alle ore 12:32  
Anonymous Anonimo ha detto...

Infatti è vero, ricordo quando ricalcavo le foglie colorando a seconda delle stagioni! Con tutto il rispetto per la redattrice, che ringrazio per avermi resa meno ignorante in materia, la trovo una pratica alquanto...anomala, a meno che, come giustamente dici tu, non preluda qualcosa di strabiliante (per sopportare una roba simile). Proporrei, per chi ha avuto questa genialata, una simpatica e sana frottée (bastonata)..

11 settembre 2008 alle ore 12:14  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao ho postato un commento ad azzeccando e inziccando
di giugno.

27 settembre 2008 alle ore 00:51  

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